Melatonina Zinco-Selenio: fa male solo a chi non l'assume :)
La combinazione della Melatonina con lo Zinco e il Selenio ha lo scopo di riprodurre nell’organismo il picco notturno fisiologico di Melatonina prodotta dalla Ghiandola Pineale, che è tipico dell’età giovanile.
Lo zinco è un componente essenziale per più di 200 enzimi ed è uno dei più importanti oligoelementi del corpo. E' importante fornire una supplementazione di zinco quotidianamente, in modo che la melatonina possa svolgere meglio le sue attività anti-invecchiamento
È chiaro che si deve quotidianamente fornire dello zinco supplementare ad un organismo senescente, in modo che la melatonina possa svolgere meglio le sue attività anti-invecchiamento – in un organismo con un livello ridotto di zinco – sull’intero sistema endocrino e immunitario.
✨Grande aiuto se assunta qualche settimana prima e dopo interventi chirurgici, per migliorare le condizioni generali (umore, ansia, immunità, ecc.) prima dell’ intervento, e per accelerare la ricostituzione immunitaria, la guarigione delle ferite, la rigenerazione dei tessuti e il superamento degli effetti tossici dell’anestesia dopo un’ operazione.
✨Utile in caso di Jet-lag.
Infatti essa viene sintetizzata nell’organismo anche da altri organi e non solo dalla pineale; se si asporta la pineale la melatonina circolante non scompare come invece avviene quando vengono rimosse le ghiandole endocrine (ipofisi, tiroide, surrenali, gonadi); non esiste alcun fattore di rilascio per la melatonina come invece si verifica con tutti gli ormoni classici; se somministrata a dosi enormi di grammi al giorno per via orale non ha provocato effetti collaterali, contrariamente a qualsiasi altro ormone.
Non solo, la somministrazione prolungata di melatonina non induce atrofia della Pineale; infatti l’inibizione della sintesi dopo somministrazione orale non sembra dipendere, come accade per gli ormoni classici, dalla inibizione della sintesi dei fattori trofici, ma da una semplice inibizione retroattiva prodotta dalla stessa melatonina.
Se si somministra melatonina esterna, gli enzimi dell’organismo umano non si attivano per produrla, semplicemente invece la ghiandola si mette a riposo. Quando cessa la somministrazione di melatonina, la produzione endogena della Pineale riprende come prima, anzi si afferma anche meglio di prima. Questo vuol dire sostanzialmente che si può prendere melatonina anche per molti mesi senza effetti collaterali. Quando la ghiandola Pineale invecchia su essa si formano calcificazioni e la stessa non è più in grado di produrre melatonina nella giusta quantità, senza melatonina circolante l’organismo va incontro ad un repentino invecchiamento.
Una assunzione regolare di melatonina mette “a riposo” la Pineale preservandola dall’invecchiamento. Inoltre la Pineale può non produrre melatonina anche in caso di cicli di lavoro intensi, stress, turni notturni di lavoro, molto frequenti nella società moderna.
✨Azione antiossidante: la melatonina è in grado di produrre una forte azione antiossidante agendo come scavenger (cerca e distruggi) sui radicali idrossile e perossile potenziando e sinergizzando nel contempo anche l’azione di altri antiossidanti come la vit. C, lo Zinco ed il Selenio. Agisce anche come protettore del DNA inibendo le reazioni dei radicali liberi perossinitriti.
✨L’invecchiamento è un programma ormonale-neuroendrocrino preciso, geneticamente determinato ed unico per ogni specie, situato nel “reticolo pineale”, vale a dire nelle strutture nervose del cervello e del sistema nervoso periferico che regolano la sintesi e la secrezione sincronica circadiana (giorno-notte), ritmica-oscillatoria di tutti gli ormoni, dei neuropeptidi e di ogni altra molecola endogena del corpo che segue strettamente i ritmi solari planetari.
Il “programma invecchiamento“, similmente a quello della crescita, della pubertà e della fertilità, segue un tragitto che è indipendente dalle cosiddette “malattie dell’invecchiamento”. Infatti, l’espressione delle malattie tipiche della senescenza come ad esempio la “sindrome metabolica X” (“il quartetto letale”, vale a dire ipertensione, iperglicemia, ipercolesterolemia e adiposità viscerale) non dipendono e non sono una conseguenza dell’invecchiamento stesso, ma piuttosto di una alterazione e de-sincronizzazione della ciclicità ormonale diurna e notturna, prodotta da malattie e dai fattori endogeni ed esogeni che alterano e appiattiscono i ritmi ormonali giovanili (fattori di stress psichici e sociali, tendenza ereditaria ad alterazioni enzimatiche e metaboliche, infezioni batteriche e virali acute e croniche, abitudini e carenze alimentari, condizioni di vita ambientale, agenti tossici, contaminazioni, radiazioni varie, eccetera).
Pertanto, se l’invecchiamento è un evento ormonale programmato, il programma può certamente essere modificato e invertito mediante un strategia di ri-programmazione! Tale intervento richiede una conoscenza della biologia fondamentale dell’invecchiamento.
Perciò si crede che lo scopo della melatonina sia quello di proteggere la pineale dall’invecchiamento, e di mantenere la pineale in grado di produrre altre molecole che possono risintonizzare rapidamente ai valori giovanili “l’orologio ciclico ormonale”.
Il terzo grafico mette a confronto melatonina ed una benzodiazepina.
Infatti l’invecchiamento è un chiaro processo programmato geneticamente nel cervello, ma che si manifesta tramite la regolazione ormonale.
Poiché la pineale produce melatonina solo di notte, se noi assumiamo melatonina alla sera, la pineale viene messa a riposo e quindi “non lavora” per produrre la melatonina. Infatti, la melatonina viene prodotta nella ghiandola pineale attraverso due passaggi enzimatici importantissimi di «acetilazione» e di «metilazione», partendo dalla famosa serotonina.
I gruppi acetilico e metilico sono fondamentali nei processi biologici ossidativi e di crescita, tanto è vero che, per esempio, in assenza di metilazione, il cervello dell’embrione o del bambino non si sviluppa!
I benefici della melatonina
Durante il processo evolutivo sono state acquisite altre funzioni fisiologiche della melatonina, tra queste le più rilevanti sono quelle connesse con l’attività cronobiotica. La melatonina svolge, infatti, un ruolo importante nella regolazione dell’orologio biologico e dei cicli circadiani, cioè di tutte le funzioni dell’organismo che sono correlate e regolate dall’alternanza giorno-notte. Pertanto, si può affermare che la melatonina ha un ruolo fondamentale come cronobiotico dei ritmi biologici e delle attività neuroendocrine. Esempi di ritmi circadiani sono l’alternanza veglia-sonno, la secrezione del cortisolo e di varie altre sostanze biologiche, il ritmo di variazione della temperatura corporea etc.
Il sistema si compone di orologi (clocks) circadiani, che sono strutture biologiche localizzate in specifiche aree del sistema nervoso centrale o in tessuti periferici. L’organizzazione dei clocks è gerarchica: all’apice troviamo l’orologio principale (il master clock), localizzato nel nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo, controllato principalmente dai segnali luminosi.
La sincronizzazione, da parte della melatonina, degli orologi periferici, riflette l’adattamento dell’individuo al suo ambiente interno ed esterno (ad esempio, gli effetti sincronizzati della melatonina sulla secrezione di ormoni come il cortisolo e l’insulina consentono all’individuo di essere completamente sveglio alle 8 del mattino e di poter iniziare il giorno mangiando e ottenendo un po’ di energia dall’assunzione di cibo).
L’oscillazione circadiana è regolata in primis dal ciclo luce-buio, rilevato da cellule specializzate, localizzate nella retina dell’occhio, non coinvolte nel processo visivo. La regolazione è finemente controllata anche da input metabolici e comportamentali, come lo stato nutrizionale e il ritmo sonno-veglia. La desincronizzazione circadiana può condurre a un peggiore status metabolico e favorire molteplici patologie, che includono l’obesità, la sindrome metabolica, l’insulinoresistenza, il diabete mellito di tipo 2, ma anche alcune forme di cancro, alterazioni del microbiota, patologie psichiatriche e neurodegenerative e, come si può facilmente intuire, disturbi del sonno.
Il ruolo antiossidante della melatonina per favorire la salute del cuore.
Per quanto siano state proposte molte teorie interessanti alcuni specialisti credono che la dieta svolga un ruolo fondamentale; secondo loro, una dieta ricca di grassi potrebbe dare l’avvio a un’eccessiva produzione di colesterolo, che andrebbe poi a formare la placca che ostruisce le arterie.
Sebbene le ricerche abbiano confermato il collegamento tra alti livelli di colesterolo e malattie cardiache, nessuno ha veramente dimostrato che seguire una dieta ricca di grassi porta ad alti livelli di colesterolo.
Recentemente, il ruolo degli antiossidanti nella prevenzione delle malattie cardiache è stato oggetto di grande interesse, sia da parte della comunità medica, sia del grande pubblico.
Molti ricercatori credono che la placca aterosclerotica cominci a formarsi nell’arteria come risultato di una lesione interna.
Cosa provoca questa lesione? - I ricercatori suppongono che l’insulto iniziale possa essere inferto dall’ossidazione del colesterolo «cattivo», LDL, da parte di radicali liberi, ovvero molecole instabili di ossigeno. Una volta ossidato o danneggiato, il colesterolo LDL può attrarre cellule scavenger che lo fagocitano, diventando cellule schiumose e iniziando a formare la placca. Se questa teoria è giusta, allora le sostanze dotate di attività scavenger nei confronti dei radicali liberi possono impedire la lesione iniziale, rendendo inoffensive tali sostanze prima che possano attaccare l’LDL.
La melatonina è uno scavenger dei radicali liberi che è efficace almeno quanto la vitamina E nel proteggere dal danno inflitto dai radicali liberi nel circolo ematico.
La melatonina è uno strumento estremamente utile nella prevenzione delle malattie cardiache, la prima causa di morte sia negli uomini sia nelle donne.
I suoi effetti salutari sul cuore si avvertono in diversi modi:
- può diminuire il livello ematico di colesterolo, riducendo con ciò la formazione di placche aterosclerotiche che possono intasare le arterie e bloccare il flusso del sangue.
- può normalizzare l’ipertensione e inibire l’azione dei radicali liberi, due fattori che possono distruggere le arterie e danneggiare il cuore.
- può antagonizzare gli effetti distruttivi dei corticosteroidi, gli ormoni dello stress che danneggiano il muscolo cardiaco in un corpo altrimenti sano.
Insomma, la melatonina aiuterà a mantenere il nostro cuore forte ed efficiente per tutta la vita…
Dottor Walter Pierpaoli – Tratto dal libro la chiave della vita con la melatonina
La melatonina per migliorare il sistema immunitario
Prendendo la melatonina possiamo rafforzare le funzioni immunitarie.
Il dottor PierPaoli sostiene che la terapia di ringiovanimento funziona in larga misura perché l’assunzione della melatonina può aiutare a riportare il sistema immunitario alla sua funzionalità giovanile. Poichè i livelli di melatonina cominciano a calare quando abbiamo oltrepassato i 40 anni a partire da quella età dobbiamo reintegrare le nostre scorte naturali riportando così le difese immunitarie ai livelli giovanili.
Il modo migliore di combattere le malattie è quello di prevenirle, un forte sistema immunitrario è la nostra difesa.”
Tratto da: La chiave della vita – Walter Pierpaoli
Il grafico sotto documenta come la melatonina stimoli il sistema immunitario in pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia; i risultati estremamente interessanti di questo studio ci portano ad altre considerazioni in soggetti patologicamente gravi. Stimolando il sistema immunitario possiamo dire, come da più parti dimostrato, che la melatonina lo “protegge dalla vecchiaia”; in questa fascia di età i soggetti presentano una carenza di linfociti T; inoltre la melatonina stimola i linfociti natural killer e la produzione di fagociti (due componenti specifici per la difesa verso aggressioni esogene).
fonte:www.forvit.it
La Melatonina non è un ormone!
Le ragioni per le quali la melatonina non può essere definita un ormone «classico» e tanto meno «pericoloso» sono le seguenti:
1) La melatonina viene sintetizzata, non solo nella ghiandola pineale, ma anche in numerosi altri organi e tessuti come, per esempio, la retina, la mucosa intestinale, nei megacariociti, nelle piastrine e, nei roditori, nelle ghiandole Harderiane, tutti questi tessuti che non possono essere definiti come tipiche «ghiandole endocrine».
2) Dopo la pinealectomia (rimozione chirurgica della ghiandola pineale), la melatonina circolante non scompare come quando vengono rimosse le ghiandole endocrine ( ipofisi, tiroide, surrenali, gonadi).
3) Non esiste alcun «fattore di rilascio» (releasing factor) per la melatonina come quelli trovati e anche usati per tutti gli ormoni classici.
4) Recettori con maggiore o minore affinità per la melatonina e «binding sites» sono stati evidenziati e trovati in una tale varietà di cellule (su membrane e nel citoplasma) e tessuti del corpo che la loro natura di «recettori ormonali specifici» per la melatonina su cellule bersaglio ben definite è impossibile da dimostrare, data la loro diffusione ubiquitaria.
5) La melatonina, anche se somministrata a dosi enormi di grammi al giorno per via orale (in un vecchio esperimento nell’uomo ne sono stati somministrati anche 6,6 grammi al giorno per 35 giorni!), non ha provocato nessun danno o effetti collaterali immediati o tardivi. Qualsiasi altro vero ormone, con l’eccezione del DEA (deidroepiandrosterone, DHEA) avrebbe certamente prodotto la morte o danni gravi e irreparabili, come sarebbe il caso con il cortisone e la tiroxina. Perciò, contrariamente ai « veri » ormoni, con la melatonina non si osservano affatto effetti tossici collaterali.
6) L’inibizione della sintesi endogena di melatonina dopo la sua somministrazione orale non sembra dipendere, come è il caso con gli ormoni classici, sulla inibizione della sintesi dei fattori trofici (gonadotropine, tireotropina, corticotropina etc.), ma su una semplice inibizione retroattiva (feedback) prodotta dallo stesso prodotto finale (la stessa melatonina) in una sequenza bio-sintetica. Per questo la somministrazione prolungata di melatonina non può indurre una «atrofia della pineale»!
7) La melatonina è presente ovunque nella carne e nei vegetali, e la melatonina alimentare è assorbita rapidamente dal tratto gastro-intestinale. Esperimenti condotti recentemente con animali dimostrano che una dieta ricca di melatonina produce livelli ematici di melatonina che sono significativamente più elevati di quelli di animali con un basso livello di melatonina nella dieta. Perciò certamente i livelli di melatonina circolanti possono essere cambiati (aumentati o diminuiti) da un tipo di dieta che contenga livelli alti o bassi di melatonina. Nulla di simile può essere ottenuto con nessuno degli « ormoni » conosciuti!
Concludendo, la definizione della melatonina come «ormone» è errata e non possiede alcuna base scientifica. In realtà la natura dei meccanismi di azione della melatonina come «mediatore chimico universale del mondo biologico» è tuttora sconosciuta esattamente come era sconosciuto il meccanismo di azione della penicillina quando essa fu scoperta e usata per salvare da mortali infezioni! E non era una sostanza endogena!
Dr. Walter Pierpaoli
La Melatonina è un farmaco?
Il lavaggio del cervello dalla nascita ci ha impresso una visione precisa e indelebile del corso della nostra vita, ove la presenza costante di malattie, ansie e dolori fa parte del “destino” dell’Uomo. In realtà l’invecchiamento e la morte sono due entità separate e distinte che non hanno nulla di misterioso, e che semplicemente fanno parte di un preciso programma ormonale! Tale programma è chiaramente identificabile nella massima durata della vita nei mammiferi omeotermi (a sangue caldo) a cui l’Uomo appartiene. Infatti non si sa bene quanto a lungo vivano e perché muoiano i poichilotermi, vale a dire gli animali a sangue freddo (pesci, rettili, anfibi), che continuano a crescere e muoiono di “incidenti” o vengono divorati.
I cicli lunari e planetari sono legati a quelli ormonali. I segnali che ritmano la nostra vita dalla nascita alla morte sono quelli circadiani (giorno-notte), lunari e stagionali, e in particolare le variazioni di luce e temperatura. Tutto ruota attorno a queste condizioni primarie che regolano ogni istante del nostro ciclo vitale: nascita, crescita, fertilità, declino e morte.
Tali segnali scandiscono precisamente i programmi ormonali come, per esemplificare, le variazioni ritmiche circadiane (nelle 24 ore) degli ormoni tiroidei, surrenalici e sessuali, formatesi nell’evoluzione del mammifero Uomo. Noi siamo quindi totalmente guidati e condizionati dalla regolazione ormonale che viene pilotata dalla ritmicità lunare e planetaria.
Per esempio, non dimentichiamo che la vita sulla Terra viene dal mare e si è probabilmente sviluppata grazie ai ritmi lunari e quindi alle maree che sono un movimento ritmico dovuto all’attrazione lunare. Infatti l’invecchiamento è totalmente e solamente dovuto alla rottura di tale relazione sincronica ai ritmi planetari-ormonali, che viene regolata dalle strutture del sistema nervoso facenti parte del circuito cerebrale ipotalamo-ipofisi-pineale.
Tale circuito integra e sincronizza i ritmi notte-giorno della sintesi e secrezione di tutti gli ormoni. Ciò è talmente ovvio che ognuno di noi è in grado, vivendo immerso nell’ambiente terrestre, di rendersi conto che il condizionamento ambientale percepito dai sensi (aria, luce, temperatura, eccetera) ed il nostro costante adeguamento ad esso sono fondamentali per respirare e vivere. Gli ormoni, e tutte le molecole del corpo seguono strettamente tale ciclicità, che è la base della salute.
L’ invecchiamento dell’Uomo è quindi certamente legato ad un programma genetico, ma l’espressione di tale programma è la periodicità circadiana del sistema ormonale!
Basti pensare al ciclo mestruale della donna che segue un ritmo lunare.La menopausa nella donna e l’andropausa nell’uomo sono i tipici esempi del decadimento della funzione ormonale che presiede alla sessualità e alla procreazione. Quindi, se noi potessimo evitare la perdita della ciclicità ormonale programmata, non potremmo invecchiare!
La Melatonina
L’appiattimento e la scomparsa del picco notturno di melatonina e la costante diminuzione dei livelli dello zinco nel sangue nel corso della senescenza, sono i segnali precisi del decadimento del controllo ormonale delle nostre funzioni essenziali come per esempio il sonno, la forza fisica, l’adattamento alla temperatura, il vigore sessuale, la resistenza alle infezioni e così via.
Tutte queste funzioni sono sotto stretto controllo dei cicli ormonali. A loro volta, i cicli e ritmi ormonali del giorno e della notte sono recepiti ed elaborati dalla pineale, che di notte produce melatonina, che li integra e li rispedisce alle ghiandole endocrine. La pineale è quindi il vero “cervello” del sistema ormonale.
Lo zinco permette alla melatonina di esercitare in modo ottimale la sua funzione con un meccanismo che fa capo alla sua struttura elettronica.
Quindi: l’invecchiamento è già perfettamente frenabile e reversibile con la sola Melatonina Purissima. L’associazione allo Zinco ne potenzia l’efficacia nella ricostituzione rapida di tutti i ritmi ormonali.
Dr. Walter Pierpaolo
Fonte: www.drpierpaoli.ch
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