Stomaco: organo della gioia di vivere e dell’avidità



Lo stomaco non “riconosce” con esattezza quello che riceve, perché la sua mucosa è maggiormente sensibile a stimoli come il freddo, le sostanze amare o acide.

Lo stomaco accoglie tutto, insomma, senza prendere decisioni. Sarà poi, l’intestino tenue a stabilire come procedere.

Tutti gli organi coinvolti nella digestione hanno la loro fase di massima attività al mattino e primo pomeriggio e quella di riposo di sera e di notte.

Godersi, la sera tardi, un buon bicchiere di vino o birra, magari con qualche fetta di pane e affettato o formaggio, lì per lì può anche renderci felici, ma il presunto piacere rappresenta una vera sfida per il nostro metabolismoperché tutti gli organi necessari alla digestione di questi alimentari sono già nella fase di riposo.

 

“Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero.”

Purtroppo oggi, il comportamento alimentare tenda a seguire l’ordine inverso:

al mattino molti saltano la colazione, 

a mezzo giorno si mangia velocemente uno spuntino e la sera, 

finalmente si cena in sante pace e in abbondanza. 

Soprattutto i cibi crudi e la frutta, se mangiati tardi, la notte causano processi di fermentazione durante i quali si formano fuseloli, sostanze che, alla lunga, possono danneggiare seriamente il fegato.

Inoltre, molto spesso cenare troppo tardi provoca malattie cardiache.

 

La colazione non va mai saltata in nessun caso.

Siccome la mattino il corpo brucia i carboidrati 

più rapidamente rispetto alla sera, 

questo pasto può essere tranquillamente ricco.

 

Lo stomaco, come la milza e il pancreas, è situato nella parte centrale del corpo, dove agisce anche il plesso nervoso chiamato “plesso solare”. Caspita spesso che, per tramite di quest’ultimo, lo stress, la rabbia e la fatica si scarichino direttamente sullo stomaco. Ecco perché si usa dire che qualcosa ci ha “chiuso lo stomaco”.

Le espressioni “gioia di vivere e avidità” si riferiscono a ciò che accogliamo. Se abbiamo mangiato troppo, ci sentiamo gonfi e pesanti. A stomaco pieno avvertiamo un senso di pigrizia e stanchezza cosi, anche solo una mandorla in più ci può risultare fatale, perché nel miglior caso possibile sarà difficile resistere alla voglia di mangiarne ancora.

Non solo il cibo potrebbe risultare “eccessivo” per lo stomaco, bensì anche tutti gli impegni della vita quotidiana. Le famose situazioni che viviamo e non riusciamo a “digerire”.  Questo non significa che le cose debbano solo peggiorare, perché una equilibrata dose di fatica e relax giova anche allo stomaco.

Le emozioni dello stomaco/milza e pancreas è la malinconia, come si nota nei pazienti con uno atteggiamento mentale che li tiene per lo più ancorati al passato.

Rimuginare, tornare col pensiero sempre sulle stesse cose, porta insoddisfazione e scoramento.

Rimuginamento e malinconia rallentano il flusso di energia, 

indebolendo il metabolismo e aprendo la strada 

all’aumento di peso e a problemi di stitichezza.

 

Per mezzo del meridiano dello stomaco, quest’organo è collegato alla tiroide e ai sintomi che la riguardano; tramite il circolo funzionale stomaco/milza e pancreas, poi, si crea un’ulteriore connessione con il sistema endocrino, in particolar modo con l’epifisi, che secondo la medicina antroposofica è responsabile anche dell’ematopoiesi.

 

Cosa fa bene allo stomaco?

La pazienza e la tranquillità, il consumo di pasti regolari e il fatto di non cenare troppo tardi.

Sostanze amare come la genziana, la centaurea e l’assenzio hanno un comprovato effetto positivo sullo stomaco.

 

Bibliografia:

  • Le ore degli organi, Lothan Ursinus
  • Agopuntura Cinese, Gian carlo Giudice

 


 

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