Siamo tutti unici


Dato che ogni persona è una realtà a sé, è palese che il consiglio medico, sia esso farmacologico, non farmacologico, psicologico, spirituale o più genericamente di correzione dello stile di vita, debba essere sempre rigidamente personalizzato. 

Con una Medicina centrata sulla malattia, il medico si concentra solo su di essa e il paziente è presente solo come portatore della stessa, come destinatario passivo delle decisioni del medico. Anche nella fase di ascolto il medico considera quasi sempre solo gli elementi della narrazione che lui può curare e che confermano la sua ipotesi di un problema puramente biologico, cioè organico. Il punto di vista del paziente, diviene spesso una perdita di tempo, ... e agendo in questo modo si perde la possibilità di personalizzare la terapia perché non si indaga la causa profonda dei sintomi del paziente.

In una Medicina centrata sul paziente, invece, il medico cerca di raggiungere, accanto alla comprensione della patologia, una sufficiente comprensione delle interpretazioni, dei sentimenti e delle aspettative che i sintomi generano nel paziente e cerca di capire il filo conduttore di tutta la storia di quest'ultimo.

 Ogni sintomo non è solo un qualcosa da sopprimere farmacologicamente come un "disturbo" che deve essere eliminato; ogni sintomo ha finalità e significati molto profondi e personali che devono essere capiti.

Dr. Roberto Gava, "La Medicina che Vorrei. Personalizzata, integrata e umanizzata"

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